Basilicata
A Potenza, lungo il fiume Basento, poco lontano dal centro storico, si trova un piccolo ponte lastricato in pietra risalente al periodo romano da tutti conosciuto con il nome di Ponte San Vito. L’opera fatta risalire al tempo dell’imperatore Diocleziano, ha subito nel tempo svariati interventi di restauro per via dell’enorme importanza che questo ponte ha rivestito nel tempo. Infatti questo viadotto fungeva da collegamento lungo la via Erculea. Quello che, però, ha incuriosito è un evento soprannaturale segnalatoci da alcuni abitanti del posto che si sono detti testimoni del fatto. Questo fenomeno alquanto particolare sembrerebbe avvenire durante la notte del solstizio d’estate. Un carro trainato da due cavalli giungerebbe nei pressi del vecchio ponte costeggiando il fiume. Una volta arrivato a metà dello stesso, i cavalli verrebbero spronati al galoppo da un cocchiere invisibili per poi gettarsi nel fiume. Quanti hanno assistito a questa scena, dicono di essersi immediatamente sporti al di là del parapetto senza però trovare alcuna traccia della misteriosa carrozza fantasma. Noi di Basilicata Mistero abbiamo fatto qualche ricerca sull’incidente, per capire se in passato si fosse realmente verificato un fatto di questo genere. Ma pare che questa vicenda non sia riportata in nessun documento né agli anziani del posto è stata tramandata una qualche storia riconducibile a questa misteriosa apparizione.
Basilicata Mistero si è già occupata dell’avvincente storia riguardante la presunta permanenza della figlia del Conte Vlad Tepes – dai più conosciuto con il nome di Conte Dracula – ad Acerenza. Nel volume “Guida ai luoghi misteriosi della Basilicata” sono infatti riportati i dettagli relativi alle strane figure che si incontrano all’interno della Cattedrale, dall’ingresso fino alla famosa Cripta. Ma questa, cari lettori del mistero, non è l’unica vicenda a coinvolgere la Cattedrale di Acerenza. Infatti, un fenomeno ancora più straordinario e conosciuto è quello relativo al “Bastone di San Canio”.
San Canio, vescovo in Africa, dopo essere stato arrestato e torturato, venne lasciato morire dal Prefetto di Cartagine, in seguito agli strani fenomeni naturali (terremoti e tempeste) iniziati durante le sue torture. Secondo la leggenda, il corpo del santo venne aiutato da Dio e dei suoi angeli a raggiungere le coste campane. Qui, ripresosi dalle ferite, avrebbe compiuto una serie di miracoli per poi essere sepolto, una volta sopraggiunta la morte naturale, ad Aversa e successivamente ad Acerenza. In quest’ultimo luogo, il vescovo nascose i resti del santo per evitare che gli stessi fossero profanati, mentre il Bastone Pastorale, tutt’ora è visibile, venne riposto dentro un antico altare in pietra presente nella Cattedrale.
Si puo' notare e toccare attraverso una piccola apertura circolare l’antica reliquia. La storia, a questo punto, inizia ad infittirsi, a causa degli strani fenomeni di cui il bastone è protagonista. Si dice, infatti, che il bastone sfidi le leggi della fisica in quanto, si muova spontaneamente trovandosi alle volte vicino all’apertura, altre a metà dell’altare oppure in fondo al suo contenitore in pietra. Cosa ancora più straordinaria è il caso in cui il bastone è stato trovato a levitare. A tal proposito esiste addirittura un atto notarile vergato dal notaio Francesco Paolo Saluzzi, nel quale si legge che il 30 maggio 1779, nella cattedrale di Acerenza si verificarono eventi prodigiosi. Per essere più precisi nella notte fra il 30 e il 31, al lume di una candela si poté osservare la reliquia sospesa a mezz’aria. Qualcuno riferisce di aver assistito nuovamente a questo fenomeno anche in tempi relativamente recenti. Noi, di Basilicata Mistero, purtroppo non siamo stati così fortunati. Ma certamente torneremo sul posto nella speranza che qualcosa si manifesti davanti ai nostri occhi.