Ecco uno dei personaggi e dei dischi più misteriosi degli ultimi anni. Nel 1978, a soli 25 anni, tale Malleus – artista marchigiano – sperimentò un insolito e rischioso esperimento extrasensoriale.Già in tenera età affascinato dalla potenza introspettiva della musica e piuttosto versato nella composizione e nell’arte grafica, si recò alla Rocca Degli Ottoni, un insieme di ruderi nei pressi di Recanati. Di quell’evento si conoscono solo pochi particolari. Tuttavia fu centrale nella vita del giovane, che cominciò ad interessarsi alla musicoterapia e ai legami musica-psiche.
Nel 1996 Malleus, dopo un lungo travaglio interiore, decide di pubblicare, dopo averla materializzata in musica, quella indimenticabile e misteriosa esperienza. Nel biennio 1988-1990 realizza un test-demo chiamato “Opera I”, uscito su 12 pollici e accolto con successo. Alla fine del 1992 incide l’Opera totale, chiamata “Paranorm”, pubblicandola con la propria etichetta MCM, specializzata in ciò che egli ha chiamato “Psycho-music”. Ricordiamo che la versione in vinile presto sparì e oggi è considerata un cimelio da collezione.
Si tratta di un viaggio musicale dichiaratamente ispirato alla Divina Commedia. Mentre Dante scelse il verso per effettuare un viaggio nell’animo umano, Malleus sceglie la musica. Conscio della grande potenza evocativa di questo strumento, realizza un album di “musica psichica”, funzionale a liberare la mente da ogni condizionamento. Concepito e dichiarato come viaggio magico, “Paranorm” ispira nell’ascoltatore un senso di imponenza e grandeur: il filo conduttore di tutta l’opera è proprio quello del rafforzamento della volontà, che porta l’uomo alla consapevolezza della propria scintilla divina interiore. L’opera suscitò addirittura l’interesse del famoso parapiscologo e ricercatore Massimo Inardi, che volle scrivere sul retro del vinile una personalissima recensione e introduzione alle fenomenologie che scaturirono l’incipit del progetto:
“…Attratto dalle misteriose storie antiche e dalla ricerche svolte in compagnia di un gruppo di amici anch’essi interessati all’argomento, Màlleus, uno studioso locale di parapsicologia che usa questo pseudonimo anche come musicista e amanuense, decise nel 1978 di tentare un esperimento: si recò da solo, nottetempo, alla Rocca degli Ottoni, raggiungibile soltanto a piedi e, con l’aiuto di un registratore, decise di autoindursi in una trance ipnotica che lo facesse regredire fino al tempo del sanguinoso assedio, con totale ricordo ricordo delle esperienze che avrebbe vissuto. L’esperimento ebbe successo e Màlleus assistette, come un invisibile pellegrino del tempo, al fosco affresco di vita che si svolgeva davanti ai suoi occhi: l’antico assedio della Rocca e la sua distruzione. Le scene, viste con gli occhi della mente, erano raccapriccianti. Il famoso oro, tanto cercato, accumulato rapina dopo rapina, appariva ancora ben nascosto nei sotterranei della Rocca, fra le ossa dei pellegrini uccisi dai briganti. Nelle immagini percepite era custodito da enormi serpenti. Vide e si impossessò di quel tesoro Màlleus? “Egli non trovò affatto – scrive Massimo Inardi – il tesoro che cercava materialmente, bensì il più prezioso tesoro dello spirito e della psiche, insieme ad una musica che egli ha riascoltato e meditato”. Proprio così, perché Màlleus, sulla base della sua esperienza paranormale, ha ralizzato una interessante composizione musicale, che risente anche della seconda parte dell’esperimento, che non si concluse come era previsto. Infatti Màlleus racconta di essersi trovato, per alcune ore, in pieno giorno in una bellissima vallata dove regnavano pace e tranquillità: sicuramente la stessa vallata molti anni prima che la Rocca fosse edificata. Da questa esperienza, vissuta con grande intensità, a distanza di dieci anni, è nata un’opera musicale, che ha per sottofondo un suono particolare che ha accompagnato Màlleus per tutto il viaggio. L’opera musicale è stata chiamata Paranorm, e in essa si ascolta una musica che è stata definita “solida”, perché rende vivibili direttamente le sensazioni descritte. La realizzazione artistica ha riscosso notevole successo e Màlleus si è trovato ad organizzre manifestazioni dove la sua musica veniva eseguita , addirittura con concerti “olfattivi”, dove anche i profumi aiutavano a ricreare le emozioni di quel “viaggio”. Così Màlleus ha creato una sorta di nuovo genere musicale, che si basa su una musica “psichica”, nella quale ogni uomo non può fare a meno , proprio perché dotato di psiche, di identificarsi e di riconoscersi.”
Inserito da Cristina Genna Blogger
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