Un enigma che ci affascina da moltissimo tempo. Chissa quale verità si cela, dietro la più famosa maschera che il vecchio continente ricordi. Ancora oggi tutto questo è davvero un mistero incredibile.
Ancora oggi, tra le tante leggende che la storia ci consegna c'è ne una che scuote le fantasie di molti appassionati. Chi era l'uomo fatto prigioniero conosciuto da tutti col nome di maschera di ferro?
Per più di 30 anni, un misterioso prigioniero mascherato è stato incarcerato sotto il regime di Luigi XIV; prima alla fortezza del re: a Pinerolo, e poi alla Bastiglia, la famosa prigione: dove venivano incarcerati tutti i maggiori prigionieri politici. Il famoso prigioniero, morì nel 1703 e gran parte del suo segreto morì con lui. In seguito lo scrittore,filosofo e drammaturgo francese Voltaire, al secolo François-Marie Arouet, creò circa mezzo secolo dopo la morte della maschera di ferro, una leggenda dove, sempre secondo lo scrittore, la famigerata maschera sarebbe stato: il fratello non riconosciuto di re Luigi XIV. Questo tema proposto da Volteire porterà, il famoso scrittore francese Alexandre Dumas, a scrivere il romanzo: L'uomo dalla maschera di ferro. L'ipotesi avanzata da Voltaire ha però un punto debole: a quei tempi il parto di una regina era quasi una cerimonia pubblica, soggetta anch'essa, per quel che era possibile in un evento di questo tipo, al rigido protocollo di corte. Vi assistevano il medico di corte, una o più levatrici, il personale di servizio addetto alle varie incombenze per l'assistenza alla partoriente, dame di compagnia della regina e ufficiali di camera. La cronaca dell'evento veniva poi riportata anche se in maniera sintetica sui registri di palazzo. Sembra difficile avvallare la teoria di Voltaire, come avrebbe potuto la regina occultare la nascita di un parto gemellare, o di un successiva gravidanza, magari clandestina?
Esistono anche altre teorie sull'identità dell'uomo con la maschera, una di queste avvalorerebbe la storia su di un misterioso personaggio, identificabile con uno dei sei prigionieri di Pinerolo, che avrebbero seguito Saint-Mars nei suoi spostamenti. Essi sono: una spia di nome Dubreil, un gentiluomo coinvolto in scandali sessuali a Parigi, di nome Eustache Dauger, un monaco giacobino, un domestico di nome La Riviere, il sovrintendente delle finanzeNicolas Fouquet, il conte italiano Ercole Antonio Mattioli. Uno di loro dovrebbe essere la maschera di ferro, anche se le date di morte sarebbero precedenti, indicando uno scambio di persona, per confondere le acque. Lo stesso Saint-Mars avrebbe indicato in Dauger il prigioniero, come evidente depistaggio. La maggioranza degli storici contemporanei, comunque, concentra le proprie ipotesi più verosimili sulle figure di Mattioli e Dauger. Esther Inglis-Arkell, famosa blogger americana, ha recentemente approvato un'altra che sembra essere una verità più vicina alla realtà. L'uomo conosciuto come: la maschera di ferro, altri non sarebbe che Luigi di Borbone, conte di Vermandois, uno dei figli illegittimi del Re Sole, per aver abbandonato l'assedio di Cuneo.
Questa teoria è stata avanzata dal militare Etienne Bazieres (1846-1931), che ha decodificato una lettera precedentemente indecifrata indirizzata a Luigi XIV.
Questa è la lettera decodificata da Bazieras:
“Sua Maestà sa meglio di chiunque altro le conseguenze di questo atto, ed è anche consapevole di quanto profondamente la nostra incapacità di prendere Cuneo pregiudicherebbe la nostra causa, un incoveniente che deve essere risolto durante l'inverno. Sua Maestà desidera se si debba arrestare subito il Conte di Vermandois e indurlo ad essere condotto alla fortezza di Pinerolo, dove sarà rinchiuso in una cella sotto sorveglianza durante la notte, con un permesso di camminare nel cortile durante il giorno... “
Questo è quanto Bazieres ha decodificato nella lettera inviata al re, curiosamente Luigi di Borbone che sarebbe la maschera di ferro, fu imprigionato proprio a Pinerolo, arrestato poco dopo l'assedio di cuneo. Tutte le teorie che esistono in merito all'identità su chi fosse la maschera di ferro, possono essere sensate, anche se restano ancora oggi insolute, ed è sicuramente questo che il grande Voltaire voleva: creare un enigma indissolubile nel tempo.
Inserito da Cristina Genna Blogger
articolo letto
totale visite sito web prima pagina
totale click accessi sito web la voce del web