Il 24 luglio 1897 nasceva Amelia Earhart, destinata a diventare una delle donne più famose nella storia dell'aviazione. Ma c'è un'altra data che ancora non trovo una spiegazione: quel 2 luglio 1937, quando Amelia Earhart scompare dai radar.
Il mistero che avvolge la scomparsa di Amelia Earhart compie quest'anno 75 anni. Era il 2 luglio del 1937 quando il veivolo su cui si trovava a bordo insieme al suo navigatore Frederick J. Noonan scomparve misteriosamente dai cieli sopra il Pacifico. Da allora non si ebbero tracce dell'aviatrice americana e ebbe inizio uno dei gialli che più colpì l'immaginario collettivo americano.
Era partita solo venti giorni fa la spedizione della Tighar (Group Of Historic Aircraft Recovery) guidata da Richard Gillespie verso l'atollo Nikumoro, al largo delle coste dell'arcipelago delle Hawaii, dove nel 1940 venne ritrovato lo scheletro di una donna e da cui partirono le ricerche della Marina Americana. Ma la spedizione ha già fatto ritorno senza successo. Costata più di due milioni di dollari e finanziata in parte anche dal Dipartimento di Stato (pare che la vicenda abbia appassionato anche Hillary Clinton), la ricerca avrebbe dovuto recuperare il relitto o i resti del Lookheed Electra su cui si trovava Amelia Earhart il 2 luglio del 1937 insieme al navigatore Fred Noonan, prima che si perdessero le loro tracce. Secondo Gillespie è probabile che l'aereo sia stato trascinato dalle correnti subito dopo l'incidente e che i due siano sopravvissuti per settimane, forse mesi, sull'isola.
Una tesi comprovata da alcuni oggetti rinvenuti sull'atollo: una crema all'epoca molto diffusa anti lentiggini (la Earthart era rossa di capelli e aveva il viso tempestato di efelidi), un coltellino dello stesso modello usato da lei e resti di lische di pesce e di uccelli.
La missione ha riscontrato molte più difficoltà rispetto alle previsioni e i giorni di ricerche si sono ridotti da dieci a cinque a causa di imprevisti e nonostante l'attrezzatura specializzata da oltre 30 mila sterline. Il fondale marino è risultato essere molto insidioso e il luogo dove si presume si trovi il relitto è pieno di grotte insidiose e anfratti pericolosi, tanto che il robot sottomarino ha dovuto desistere e la spedizione è stata costretta a fare un imprevisto dietro-front. Tuttavia il gruppo di ricerche ha raccolto sufficiente materiale video e suono per continuare negli studi e la prossima spedizione sarebbe prevista per il prossimo anno: destinazione atollo di Nikumoro, dove si presuppone abbia vissuto la Earhart.
Altre ipotesi vennero fatte circa la sua scomparsa: il veivolo precipitò in un punto non ben definitivo dell'oceano; la Earhart era in realtà una spia e venne fatta prigioniera e uccisa dai giapponesi che la intercettarono o venne scambiata per spia e giustiziata; c'è poi l'ipotesi secondo cui venne fata prigioniera e in seguito rilasciata per essere rimpatriata sotto mentite spoglie. Insomma, molte supposizioni ma nessuna certezza. Le ricerche fatte all'epoca si fermarono dopo due settimane e a oggi non c'è alcun riscontro effettivo in merito alle numerose congetture.
Sicuro è che la figura di Amelia ha negli anni ammaliato e affascinato il grande pubblico e non solo perché è stata una donna da record. Dalla forte personalità e dal fascino indiscusso, è stata la prima donna a trasvolare l'Atlantico, come secondo pilota, nel 1928, e poi di nuovo in solitaria quattro anni dopo e ha battuto più volte il record di altitudine. Un'eroina il cui mito è rimasto tutt'oggi nell'immaginario collettivo.
Inserito da Cristina Genna Blogger
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