Il mistero della grotta della Sfinge e le strane presenze della Valganna

 Il mistero della grotta della Sfinge e le strane presenze della Valganna
Ecco una vicenda che riguarda la mia zona, ovvero Varese  e il Varesotto. Confesso che di tutta questa storia conoscevo poco o nulla. E’ stato questo articolo di Adriana Morlacchi, pubblicato dal quotidiano La Provincia di Varese, a introdurmi  a fatti davvero interessanti (e inquietanti). Ci sono di mezzo una grotta, fenomeni elettromagnetici strani, speleologi che fanno brutti incontri e un’idea – radicata  nei “si dice” della gente – che da quelle parti ci siano un po’ di cose che non quadrano… Con il permesso dell’autrice e del giornale, pubblico e rilancio la storia della grotta della Sfinge, in quella Valganna che evidentemente non è da ricordare solo per la sua bellezza e per essere uno dei punti obbligati di passaggio della Tre Valli Varesine di ciclismo.
 
Ancora misteri nella grotta della Sfinge della Valganna. A breve sarà disponibile un video segreto. Esso mostra le indagini svolte dal Serp – acronimo che sta per «studi e ricerche sul paranormale» – nella grotta-labirinto che fu scavata a mano intorno all’800, senza che nessuno abbia mai capito veramente per quale scopo. Lo scorso agosto il team Pari del Serp era entrato nella pancia dell’antro misterioso con i propri strumenti di ricerca di onde elettromagnetiche. La scoperta è stata strabiliante. «Tutti i monitor indicavano 0.0, il che è impossibile perché la sola presenza di 17 persone munite di torce avrebbe dovuto portare il rilevatore di onde elettromagnetiche almeno a 0.10 – spiega Mauro Breme, vicepresidente del team Pari e cofondatore del Serp insieme a Lorenzo Righetti – Ci siamo dunque domandati il perché di quel fatto inspiegabile. Una geologa (intervistata nel video) spiegherà che sono le rocce della grotta della Sfinge ad assorbire le onde elettromagnetiche». Tali rocce hanno invalidato gli strumenti del Serp e nello stesso tempo aperto 

ancora più interrogativi sulla grotta, che ha caratteristiche che la rendono diversa da molte altre. «Due anni fa al massimo, un gruppo di speleologi si è addentrato nella grotta ed è scappato fuori di gran corsa senza volerci mai più rientrare – continua Breme – Tempo dopo quegli speleologi, seppur con una certa ritrosia, hanno raccontato di aver visto un’entità non antropomorfa, ma dal comportamento intelligente, che li guardava dall’alto di un “camino” (cunicolo verticale). Gli speleologi stavano camminando e hanno sentito del terriccio cadere sulle loro teste. Quindi hanno alzato gli occhi e hanno visto spuntare una sorta di testa allungata, non di uomo e non di animale, che si ritirava per nascondersi. Vogliamo farci accompagnare nel punto esatto dell’avvistamento. La difficoltà è convincere gli speleologi. Sono abituati a tutto, ma probabilmente preferirebbero fare un salto di 500 metri nel vuoto piuttosto che tornare lì». Il Serp ha un approccio razionale, scettico ma non negazionista, teso ad accertare la verità. Il primo passo per fare luce sui misteri è cercarne una spiegazione scientifica: «La figura avvistata avrebbe potuto essere una formazione di umidità cristallizzata dal vapore acqueo – continua Breme – Ma ciò che ci spinge ad andare a fondo è che l’avvistamento è stato riferito da quattro speleologi esperti, che conoscono in modo approfondito la meteorologia ipogea». Nel 1903 un improvvisato esploratore si perse nella grotta della Sfinge e, disperato, tentò il suicidio. Questo per dire che è meglio non cedere alla curiosità e non avventurarsi nella grotta a caccia di strane presenze. Cunicoli scavati dall’uomo. Ma nessuno sa perché - «Nessuno ha mai fatto studi sul potere assorbente delle rocce. Ma è certo che una roccia che assorbe le onde elettromagnetiche costituisce un perfetto isolante, che consente di nascondere “cose” che emettono onde e che non possono essere trovate». Così Mauro Breme fantastica sulla grotta della Sfinge. A infittire il mistero c’è la conformazione della grotta che parrebbe essere stata scavata dall’interno, non si sa per quale scopo. E poi c’è quella scritta che si trovava nel fianco destro della galleria principale, a 38 metri dall’ingresso e a 35 dal pavimento. La scritta era in caratteri fenici ed è stata rimossa dopo un calco. Gli appassionati di fantascienza sostengono l’esistenza di studi che includerebbero la Valganna tra le zone dove sarebbero presenti basi aliene: che il materiale isolante della grotta sia un modo per tenere gli extraterrestri “separati” dal mondo e non farli percepire dagli esseri umani? Con la fantasia si può spaziare ovunque, ma è meglio fermarsi alle certezze. «Certezza è che gli strumenti che abbiamo, che sono quelli in commercio, non vanno bene ovunque. Abbiamo dunque deciso di mettere in discussione l’apparecchiatura che viene utilizzata per fare ricerca, i cui limiti sono evidenti – dice Breme – Alcuni strumenti sono ottimali, ma non per cercare i fantasmi, bensì per risolvere problemi pratici. A Varese c’è un bar-ristorante i cui proprietari lamentavano strani fenomeni, come la caduta di fotografie e quadri. Gli strumenti hanno captato un eccesso di onde elettromagnetiche nella casa, cosa che creava allucinazioni. E’ bastato chiamare gli elettricisti e il problema si è risolto».
 
Adriana Morlacchi
 
 
Inserito da cristina genna blogger
Guest blogging Italia