Il 6 agosto 2011 in Afghanistan era precipitato un elicottero CH-47 Chinook della Nato ed erano morti 31 soldati statunitensi.
Fra di loro vi erano 22 membri del Team Six, l’unità d’élite dei Navy Seals che il 2 maggio dello stesso anno era andata in missione ad Abbottabad, in Pakistan, per eliminare Osama Bin Laden, individuato in una casa di questa città con parte della sua famiglia.
Nel raid il capo supremo di al Qaeda era rimasto ucciso. Il governo statunitense aveva rifiutato di mostrare al mondo il cadavere del nemico a cui – con molta enfasi mediatica – dava la caccia da ben 10 anni.
Dopo qualche giorno aveva diffuso la notizia secondo cui Bin Laden era stato sepolto in mare, dopo una breve cerimonia funebre.
Tornando ai 22 marines uccisi in Afghanistan, si era detto che il loro elicottero era stato colpito da un lanciagranate dei talebani.
I marines del Team Six mandati in missione ad Abbottabad erano 25, scrive il portale European Phoenix : “Venticinque, ma ne son rimasti solo due vivi e vegeti. Dopo aver accoppato Osama Bin Laden, stanno morendo per qualche “mistero” uno dopo l’altro, in una sequenza di “incidenti” che ha dello sbalorditivo.
La prima volta è toccata a ventidue elementi della squadra protagonista del blitz di Abbottabad, precipitati col loro elicottero in missione in Afganistan … l’America che si fa tirare giù un paio di decine di soldati super scelti dai trogloditi talebani armati di schioppo …
E ora tocca a un altro testimone (il 31 marzo 2013, ndr) : Brett D. Shadle, 31 anni, con il suo paracadute si è schiantato al suolo nel deserto dell’Arizona, dopo una collisione con un commilitone. Stavano esercitandosi nei lanci a bassa quota.
Il marines che sparò a Bin Laden tre colpi in testa, invece verserebbe in gravi difficoltà economiche. Ha lasciato la Marina in anticipo e dunque non ha diritto né alla pensione né all’assicurazione sanitaria.
[...] Meglio non far sapere come è andata veramente. Meglio che a questi supereroi super plagiati (l’onore, la fedeltà, …) non venga qualche dubbio. A chi sono stati sparati i famosi “tre colpi alla testa”? A una controfigura?
Il “complesso di Abbottabad” era lo scenario hollywoodiano preparato per l’ennesima sceneggiata?
C’è chi parla della Maledizione di Bin Laden, ma queste “maledizioni” giungono sempre provvidenziali a tappare la bocca a individui diventati scomodi, anche loro malgrado, perché le loro esistenze si sono incrociate con qualcosa che non dovevano sapere, o perché in fondo erano stati formati per fare una brutta fine dopo che non servivano più.”
Inserito da Cristina Genna Blogger
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