A chi domanda va il perchè di una decisione tanto incoerente, anche da un punto di vista commerciale, venne risposto che la cancellazione era stata decisa da tempo e che l’ultima puntata era stata progettata appositamente come uno scherzo per gli spettatori, uno scherzo che doveva andare in onda il primo aprile 1977, ma che poi, per via di alcuni problemi tecnici, era stata posticipata al mese di giugno.
A dimostrazione indicarono che sui titoli di cosa era scritto chiaramente 1 Aprile 1977 e che, a differenza delle puntate precedenti, gli scienziati intervistati erano tutti attori. La versione dei fatti venne confermata anche dal team che aveva preso parte all’episodio, gli stessi attori, il regista, lo sceneggiatore, tutti.
Lo scherzo, a loro dire, consisteva nel rivelare ai telespettatori che gli esseri umani si sarebbero estinti nella prima metà del XXI secolo a causa di una nuova glaciazione, i cui segni premonitori sarebbero stati un aumento dell’attività vulcanica, il susseguirsi di terremoti sempre più violenti, ondate anomale di calore che avrebbero provocato incendi, inverni eccessivamente miti, cui sarebbero seguiti inverni polari.
Se non fosse che la trasmissione fosse andata in onda nel 1977, sembrerebbe un documentario sul periodo che il periodo sta attraversando oggi e quindi, per quanto possa essere o non essere davvero uno scherzo, potrebbe essere nell’interesse comune essere informati su quanto fu detto in quella puntata di Science Report.
In vista della fine del mondo, i leader e gli scienziati delle due superpotenze mondiali, Stati Uniti e Russia, avevano ipotizzato tre alternative per salvare se stessi, le alte sfere della finanza, i vertici dei servizi di intelligence, i militari e, naturalmente, le loro famiglie.
La prima alternativa prevedeva l’utilizzo di armi nucleari e sostanze chimiche da immettere nell’atmosfera terrestre, con lo scopo di riscaldare alcune aree del pianeta per scongiurarne il congelamento.
La seconda alternativa consisteva nel costruire città sotterranee sia sulla Terra che sulla Luna.
La terza alternativa, infine, era quella di dotare Marte di un atmosfera capace di ospitare la vita terrestre e costruirvi una città. Nonostante si diede avvio a tutti e tre i progetti, si scelse di puntare tutto sulla terza alternativa, perchè ritenuta la più sicura.
Russia e Stati Uniti, dunque, avrebbero costruito una base segreta sulla faccia nascosta della Luna, e dove lontano da occhi indiscreti, avrebbero assemblato una flotta di velivoli spaziali tanto evoluta da sembrare aliena.
Per ottenere lo scopo, avrebbero sequestrato le menti più brillanti del nostro pianeta e bombardato Marte tramite testate nucleari. Nel 1961, infatti, si scatenarono apocalittiche tempeste che avvolsero tutto il Pianeta Rosso restituendogli l’atmosfera.
Il successo dell’esperimento fu verificato da un modulo privo di equipaggio che vi atterrò nel 1964. La telecamera mostro un cielo azzurro su Marte, una temperature di 4 gradi, venti di appena 21 km/h e pressione di 707.7 millibar, ovvero, condizioni perfettamente compatibili con la vita terrestre. Inoltre, si rilevò una forma di vita muoversi nel sottosuolo, un grosso lombrico che sollevava della Terra.
L’episodio Alternative 3 terminava mostrando proprio questa ripresa ai telespettatori, dicendo che la sua messa in onda era costata la vita del radioastronomo che l’aveva captata, Sir William Ballantine, del Jodrell Bank Observatory, morto negli anni ’70 in un misterioso incidente stradale.
L’astronomo aveva registrato sotto forma di segnali spaziali una comunicazione altamente intelligente, al punto che pensò si trattasse di una comunicazione da parte di una civiltà extraterrestre. Si recò alla Nasa convinto di aver fatto una scoperta sensazionale per il pianeta Terra.
E invece, una volta decodificata la trasmissione tramite la strumentazione adatta, ottenne un messaggio audio-video dove l’atterraggio su Marte veniva accompagnato da ovazioni e commenti entusiastici, in lingua americana e sovietica. Fu allora, che comprendendo che l’avrebbero ucciso, decise di inviarne una copia al direttore di un giornale, suo vecchio amico, Robert Henry, che fu poi colui che lo consegno ai curatori di Science Report.
Benchè il video sia stato poi spacciato come un pesce d’Aprile, l’investigatore Adam Kadmon ha messo in evidenza una serie di coincidenze che rendono il contenuto della trasmissione degli anni ’70 estremamente attuale.
Primo: la trasmissione parla di un’indagine in merito alla sparizione di 400 scienziati, di cui 24 scomparsi nel nulla e altri morti in circostanze misteriose, tra cui Ballantine. Ebbene, non tutti sanno che nella Jet Computer, una ditta inglese realmente esistente, morirono circa 30 persone e tutte in incidenti stradali o suicidi altamente improbabili. Anche loro avevano preso parte ad un programma di ricerca per strumentazione spaziali.
Con queste nuove informazioni fornite da Kadmon, acquisisce un nuovo significato un articolo che abbiamo scritto qualche tempo fa sulla morte di diversi ricercatori di vita extraterrestre morti in circostanze poco chiare:
Secondo: i cambiamenti climatici descritti nel presunto scherzo televisivo andato in onda nel giugno del 1977, corrispondono esattamente a quelli attuali. E non solo: coincide anche l’attività vulcanica e i terremoti devastanti. Un documentario trasmesso da NatGeo qualche mese fa, descrive proprio tutti questi eventi che potrebbero gettare il nostro pianeta in una nuova era glaciale:
Un altra coincidenza è l’alternanza di inverni miti ad inverni glaciali, così come lo sono le ondate di calore, gli incendi e i malori in tutto il mondo. Secondo il documentario di NetGeo, è proprio l’aumento della temperatura che determinerà l’inizio di una nuova era glaciale, dato che lo scioglimento dei ghiacciai dell’Artico determinerà l’interruzione della Corrente del Golfo, il grande regolatore termico che mantiene il clima terrestre estremamente mite e stabile.
Infine, sono coincidenze anche le miriadi di avvistamenti ufo registrate a partire dagli anni ’60, con il famoso incidente di Roswell. Recentemente, il governo degli Stato Uniti ha ammesso addirittura l’esistenza della fatidica Area 51, benché non si siano visti velivoli né terrestri, né extraterrestri.
Gli avvistamenti si sono visti fin sopra la Luna, proprio lì dove dovrebbe esserci la base segreta costruita dalle superpotenze mondiali, una base che a quanto pare non è extraterrestre, ma tutta terrestre!
Infine, non si può non prendere in considerazione quanto avvenuto nel marzo del 1989, quando la sonda spaziale sovietica Phobos 2, un attimo prima di interrompere le comunicazioni, aveva trasmesso le immagini di un oggetto ellittico dalle estremità appuntite. La sua forma aerodinamica la rendeva compatibile con l’ipotesi che si trattasse di un velivolo.
Gli scienziati esaminarono attentamente ogni fotogramma, stabilendo che quanto si era frapposto tra la sonda e il pianeta Marte non era un’illusione ottica, perchè la presenza e la consistenza erano le medesime in ogni tipo di ripresa effettuata, compresa quella agli infrarossi. E non è tutto!
Sull’equatore di Marte erano chiaramente visibili forme rettangolari formate da linee parallele e perpendicolari di varia dimensione: un’area di ben 600 chilometri quadrati che emetteva calore, delineando complesse strutture, così complesse geometricamente da escludere a priori l’ipotesi di fenomeni naturali come radioattività o geyser. Gli stessi scienziati dichiararono che molto probabilmente si trattava di una città sotterranea.
Più recentemente, un utente di Youtube, David Martines, con l’ausilio di Google Mars ha scovato alcune formazioni sulla superficie del Pianeta Rosso che richiamano le immagini di un possibile avamposto. Martines ha battezzato le due strutture Bio Station Alpha e Bio Station Delta. Già alla fine degli anni ’80 il fisico Bob Lazar aveva dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero non solo una base sulla Luna, ma anche una base segreta su Marte.
In questo contesto fantascientifico, si inseriscono le informazioni riservate raccolte Luca Scantamburlo, un giornalista scrittore e ricercatore freelance, secondo le quali la NASA nel 1970 avrebbe organizzato ben due missioni segrete su Marte in collaborazione con l’allora Ente Spaziale Sovietico.
In un estratto di un enigmatico video della Nasa, è possibile vedere il viaggio degli astronauti a bordo del modulo spaziale che li ha portati su Marte, mentre in alcuni fotogrammi, invece, si vede un astronauta che cammina sul terreno rosso di Marte, ricco di ossidi idrati di ferro.
Viene il dubbio che tutta la questione sugli avvistamenti ufo e la possibile vita extraterrestre sia una gigantesca montatura per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica sui reali piani segreti degli illuminati: salvarsi la pelle in vista della glaciazione. Ma queste sono solo le fantasie di una contorta mente complottista… o no?