IL RAGGIO DELLA MORTE

20.08.2014 12:05

Il raggio della morte di Nikola Tesla

Raggio_della_morte


Nikola Tesla è stato un inventore e geniale ingegnere. Ha raggiunto risultati brillanti nel campo dell’elettricità. Il raggio della morte è una delle sue esperienze più ambigue e controverse.

Le sue invenzioni , in particolare la bobina di Tesla, sono ancora di uso quotidiano anche a 70 anni di distanza dalla sua morte. Le invenzioni che ha realizzato nell’arco della sua vita non sono del tutto conosciute. C’è almeno una invenzione su cui Nikola Tesla ha certamente lavorato ma che (probabilmente) non ha mai completato. Si tratta del raggio della morte, noto anche come ""fascio della morte".
Si dice che a Nikola Tesla, dopo l’infanzia trascorsa in Russia, restarono solo due opzioni nell’età adulta: aderire alla ricerca bellica o diventare prete. Non optò per alcuna di queste opzioni ma, se costretto, avrebbe certamente ceduto al sacerdozio data la sua avversione per la guerra. Più tardi, quando si emancipò da scelte di carriera preordinate, progettò anche armi a scopo esclusivamente difensivo. Nikola Tesla era convinto che avrebbe potuto porre fine alle guerre elaborando potentissime armi difensive in grado di detronizzare qualsiasi attacco missilistico o bellico. Si tratta di un errore di pensiero comune a molti geni e brillanti scienziati. In un lontano futuro, forse, sarà realmente possibile creare un’arma in grado di porre fine alla guerra, ma ciò a condizione che il mondo rinunci definitivamente alle sue inclinazioni distruttive. Tuttavia, Tesla era un idealista e visse nella convinzione che fosse effettivamente possibile porre fine alle guerre creando una super arma .
In un articolo del 1934 sul New York Times, sul tema del raggio della morte, Nikola Tesla spiegò che l’arma era in grado di inviare un fascio di particelle via etere. E sarebbe stato così potente da intercettare fino a 10.000 aerei a partire da 250 chilometri di distanza. Tesla immaginò un mondo in cui ogni paese fosse protetto dal suo il raggio della morte, rendendo impraticabile la guerra. Naturalmente, i governi avrebbero potuto escogitare altri sistemi per combattere o semplicemente annientate i raggi della morte di Tesla.
Nessuno sà ancora se Tesla abbia mai completato il raggio della morte. Alcuni ritengono che l’ evento di Tunguska sia stato generato dal raggio della morte di Nikola Tesla. Tuttavia, non vi è alcuna prova che collega Tesla all’evento. L’ evento ha avuto luogo in Russia. In teoria, l’esperimento sarebbe partito da Long Island negli Stati Uniti. Tuttavia, la distanza da Long Island alla Russia è molto più grande che la prevista gamma di 250 miglia preventivata da Tesla.

Il raggio della morte di Tesla. Sintesi.

Il vero mistero che circonda il raggio della morte di Nikola Tesla è il modo in cui sarebbe in grado di operare. Tesla aveva redatto alcuni progetti dell’arma, ma mantenne nascosti alcuni rilevanti aspetti per evitare inconvenienti. Tesla aveva una memoria ferrea e riusciva a ricordare anche minuziosi dettagli dei suoi progetti, tenendoli a mente per poi elaborarli senza l’ausilio di appunti o schemi scritti. Anche Albert Einstein trascorse la Seconda guerra mondiale a proteggere le sue invenzioni e scoperte. Il progetto di Tesla non fù nè rubato nè acquistato da altre aziende. Si narra che il Governo degli Stati Uniti stesse contemplando l’ipotesi dell’acquisto del progetto, presumibilmente per tenerlo fuori da mani nemiche, quando Nikola Tesla fu investito da una macchina.
Rimane la questione se la tecnologia sarebbe comunque in grado di produrre una tale arma ( il raggio della morte) ovvero se tale arma sia stata già segretamente realizzata. Sono interrogativi cui non siamo in grado di rispondere in modo adeguato, quanto meno fino ad oggi. Le tecnologie militari operano sul piano della segretezza e della riservatezza. Quel che certo è che Nikola Tesla non era nè un folle nè un millantatore, ma uno dei più grandi geni della storia. Se Tesla argomentò sul progetto è altamente probabile che possedesse i mezzi e gli strumenti per portare a compimento la sua opera.